3 apr 2015

Sergio















Pronto?

Eh, senti:

Già quello che ti devo dire è complicato, quindi, per piacere, non mi interrompere.

Io l'ho capito in un momento preciso, che stavamo a quella festa e uno ha detto ad un altro "mi prendi il portafogli?", che quell'altro ci ha risposto "e qual è?"

e ti ho vista sussurrare "quello con la scritta brutto figlio di puttana".



Lo abbiamo sussurrato insieme, tu non te ne sei accorta perché io guardavo te, tu guardavi altro e per fortuna non guardavi me, che io, per dirlo, ho sputazzato qualche salatino, che stavo mangiando io.

Ma non è questo il punto.

È che tu manco forse mi hai visto e se mi hai visto non mi hai guardato e se mi hai guardato non ti sono piaciuto...

ero quello colla barba io.

Lunga.

Con la maglia colla scritta "Sometimes you eat the bear, sometimes the bear eats you" marrone, sotto quella casacca verde militare.

La frase de Il grande Lebowski!

Esatto!

Vedi?

Ecco, io...

Ci stava quel tipo, Sergio, ti ha portato da bere tutta la sera, quello colla cintura Gucci e la camicia stretta su quei muscoli abbronzati e quel sorriso di un bianco accecante. Quello che appena ti giravi ti guardava il culo.

Io, cioè, io non sono così, lo so, io so' ammaccato e storto, tengo la panza, il colorito da monitor e i denti messi a caso nella bocca.

Sono un cesso.

Che lo nascondo a fare?

Ma non dire che non conta! Conta!

Non ti ho chiamato per farmi consolare, mi ci so' volute quasi due bottiglie di vino per trova' il coraggio, fammi parla'!

Ecco, se Sergio si presentasse sotto casa tua per darti dei fiori quando torni a casa, sarebbe romantico.

Io sarei da denuncia.

Se Sergio guarda il mare seduto sugli scogli, lui scruta l'orizzonte.

Io "ma che guarda quel deficiente in mezzo al mare?"

Se fosse Sergio a chiamarti saprebbe cosa dire, sarebbe bello.

Lo faccio io sono uno stalker, e mi impappino pure mentre parlo.

Io non sono Sergio.

Non posso dirti che magari nel fine settimana ti porto in barca, non ti posso raccontare di quella volta che so' stato in Egitto a vedere Juve-Egitto, non mi so' lanciato dall'aereo col paracadute e non lo so che cazzo è un apericena.

A me mi fa cagare il calcio, tengo paura di volare e non ho mai messo dei gemelli d'oro ai polsini nella mia vita. Manco lo so come si mettono i gemelli. Io non t'ho guardato il culo tutta la sera.

Ma ci vuole la camicia fatta apposta per mettere i gemelli?

No, aspe', senti:

io ti ho vista negli occhi quando c'hanno presentati, mentre raccoglievo nella testa una frase figa da dire tu già stavi dicendo "piacere" a quello a fianco a me e io ho impastato un suono tipo: "arghpswhaaaaapl..."
mentre mi chiedevo se t'avevo tenuto la mano troppo a lungo nella mia e mi facevo le paranoie.

Ti ho sentito parlare di Star Wars, della Playstation quattro che hai comprato, del gatto rosso che hai a casa, del tuo ex ragazzo che ora vive in Germania e fa il cardiochirurgo.

Hai citato le battute dei miei telefilm preferiti, hai detto che ti vedi vampair daiari, purtroppo, ma il resto era così...

Perfetto.

"Mi avevi già convinto al ciao. "

E no, no, fammi finire:

Non posso darti niente io, io non ho niente, non sono niente, vorrei solo una possibilità.

Stai con me al telefono, resta, vieni a prendere un caffè con me e stiamo seduti al bar fino a che non ci innamoriamo tutti e due. Chiedimi di cosa penso della sperimentazione animale, di Tenco, di Berlusconi, di Madre Teresa, di Elvis e di Dio. Parlami di ogni ferita che hai, mostrami le cicatrici, chiedimi se preferisco la Coca o la Pepsi, mangia le olive che lascio nel piatto, insegnami ad abbinare i colori, passami le sigarette dal cruscotto, accendimi l'anima, litiga con me, fammi chiudere gli occhi, chiedimi come sto, vieni con me al cinema, parlami dei fenicotteri, fatti guardare quando esci dal camerino, chiedimi consigli su cose che non capisco, fai l'amore con me, guida tu, dimmi che ti piace qualcosa che non piace a me, prendi da bere, prenditi il cuore, prendi i biglietti, fai l'amore con me, prendi me, aggiustami il colletto, prenditela per qualcosa di stupido, facciamo la pace, sistemami i capelli, lasciami, schiacciami i punti neri, fatti coprire se dormi, fatti scoprire, fatti scopare, fammi piangere, finisci le frasi che dico, imbarazzami, incazzati se mi dimentico di chiamarti, stammi vicino, dormi con me, dimmi che domani piove, dimmi che è tardi, danzami nel cuore, passami il sale, fai l'amore con me per un giorno, o, ancora meglio: baciami.

Io...

Io ti ho mentito: pure ti ho guardato il culo tutta la sera.

Ma dai, cioè, quello si chiama SERGIO!

Insomma, il punto è:

vuoi uscire con me domani sera?

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