3 apr 2015

Il giorno che tutti fecero l'amore















Accade che un giorno di marzo, che le cose così sempre a marzo succedono, un uomo basso, di nome Dimitri, guarda una donna, Alina, negli occhi.

Dimitri fa il falegname, ha le mani grandi e dure, capaci di salda presa e di carezze ai figli leggere come piume.

Alina ha gli occhi più grandi di un quanto vorrebbe e anche se sembra sempre imbronciata col mondo, conosce bene il dolore e la fatica e questo la rende incondizionata discepola di compassione.



I due non si conoscono, non hanno mai parlato prima d’ora e mai i loro sguardi si sono incrociati.

Eppure, dopo essersi guardati per qualche secondo, Dimitri e Alina si sono baciati e hanno cominciato a fare l’amore.

Sono su un marciapiede, accanto alla fermata del bus. Lui ha lasciato cadere la borsa coi ferri, lei il soprabito e da lì in poi, senza una parola, solo lingue e sudore, mani veloci e voraci, cuore e saliva.

La gente intorno li guarda disgustata, incuriosita, rapita, divertita, inquieta. Poi il dottor Rasimov bacia il giovane uomo al suo fianco, Nicolai, lo bacia con passione, nessuno dei due conosce l’altro, ma si baciano come se quel bacio dovesse essere dato da sempre, i due si mischiano, s’avvinghiano e fanno l’amore.

Intanto, in un posto qualunque dell’Africa, un giovane guarda la sua compagna di banco con occhi diversi, la bacia, lei ricambia, la prima volta di lui, la seconda di lei, si attaccano come ferro e calamita, si stringono e si mordono, fanno sesso nuovo e di voglia, senza esperienza, senza preoccupazioni. Le persone intorno guardano, hanno reazioni diverse, non importa quali ora, importa che tutti lì intorno, adesso, si amano. Tutti, in quel qualunque posto dell’Africa fanno sesso e godono.

Giappone, se vi dicessi dove di preciso, non ve lo ricordereste e molti di voi non saprebbero dov’è quel “dove di preciso”: una bella donna di cinquant’anni bacia suo marito come non ha mai fatto, il marito si perde e si ritrova, poi fanno sesso come non succedeva da molto tempo. In un giardino pubblico, si abbracciano i corpi, si dicono ti amo, si vivono. Intorno, gli altri li imitano.

Poi Max incontra Penny in un dinner bar, la bacia e la scopa violentemente, lei geme e gode, grida di piacere e ansima e, come due direttori d’orchestra, i due iniziano una sinfonia di sesso con tutti i presenti in quel piccolo dinner bar.

E poi Alessandro lancia via i libri che Serena tiene in mano, le mette una mano tra le gambe e la bacia con passione, lei gli morde il collo e gli chiede di scoparla, poi tutta l’università segue il copione.

Sam e Dana fanno l’amore come desideravano da tempo senza esserselo mai detto, Fabio e Giorgio scopano e baciano i sorrisi, Matilde e Michela fottono e si intrecciano, Manila e Giray si perdono, e ancora altri ed altri ancora e il mondo intero, in una magnifica e viva orgia di emozioni si dona e si prende, ogni abitante del mondo fa l’amore, scopa, dà sfogo ad ogni briciolo di perversione. Fruste, candele, banane, noci di cocco, baci, carezze, sesso a tre, a cinque, a mille, cioccolato, bende sugli occhi, kamasutra e fai da te, schiaffi, orgasmi, orgasmi multipli e vita che scorre.

Un giorno intero. Poi tutti dormirono e si svegliarono nudi e felici.

Quel giorno caddero oggetti e si ruppero, si persero documenti, si dimenticarono chiavi. Un iPhone si piegò, forse mille, un politico disse qualcosa e nessuno lo sentì e probabilmente disse qualcosa di sconcio, si incidentarono auto, si tamponarono camion, ritardarono metro, si cancellarono voli, nessun taxi faceva corse, nessun prete si lamentò, navi rimasero in mezzo al mare, televisori si spensero, si accesero, si ruppero, internet non funzionò o forse sì, ma Youporn fece davvero poche visite quel giorno. Non ci furono guerre, non si sposò nessuno, non morì nessuno (se non di morte naturale), non si discusse su argomenti futili, nessuno andrò a lavoro, molti cibi vennero bruciati, molte cartelle esattoriali furono strappate e il direttore di una banca importante toccò un tasto sbagliato è un sacco di gente smise di avere debiti. E nessuno era triste e chi lo era voleva esserlo e non ci stavano pazzi, non ci stavano sani, non ci stavano immigrati, stronzi, fascisti, terroristi, estranei, stupidi, giusti e sbagliati.

C’erano persone. C’era sesso.

E fu un bel giorno per tutti.

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